Una nuova specie di biologo

La biologia, laddove ha più bisogno di analisi dati, vive una fase di assestamento. Una quantità (in termini di microlitri) sempre minore di reagenti produce una quantità (in termini di gigabites) sempre maggiore di dati. La possibilità di analizzare in modo massivo ad una granularità sempre maggiore, come ad esempio usando il sequenziamento a cellule singole, fa sì che questo incremento sia di almeno un paio di ordini di grandezza. Non più un microarray con 8 campioni sani contro 8 campioni patologici, ma una flowcell con centinaia se non migliaia di singole cellule sequenziate.

Senza andare a scomodare i casi estremi di single cell sequencing estremo, assistiamo all’ingresso della biologia nel mondo dei big data. Non solo sequenziamenti, ma anche dati quali-quantitativi, annotazioni, covariabili cliniche, tutti dati di natura diversa che necessitano di essere raccolti ed integrati in maniera regolare ed ordinata. Queste nuove necessità, sempre più presenti anche nel semplice laboratorio universitario, si traducono anche in necessità di nuove figure professionali.

Nature Jobs in un recente “Spotlight on Bioinformatics” fa notare che una nuova “specie di biologo” incomincia a diffondersi nelle nicchie create dalla rivoluzione genomica e computazionale.

There are two paths to careers in bioinformatics, both of which require learning a new language. Computer scientists must become fluent in the life science terminology of genetics, genomics and cellular biology. Biologists must pick up skills in data analysis, including statistics, logic and programming. When the field was developing, fledgling bioinformaticians often taught themselves. Now, more institutions are offering formal training, and the field is maturing rapidly

Si tratta quindi di un doppio movimento: l’informatico propriamente detto deve sviluppare la capacità di ascoltare e comprendere i problemi biologici e genetici, il biologo deve sviluppare di contro il vocabolario adatto e le basi delle materie informatiche e statistiche. La cosa è riconosciuta ed esistono diverse organizzazioni che si adoperano per incentivare questa trasformazione. La Global Organization fo Bioinformatics Learning, Education & Training (GOBLET) è una di queste, ma sappiamo che a volte per iniziare il percorso occorre essere presi per mano di persona, e i nostri corsi hanno esattamente questo scopo.

Per un biologo incamminarsi per la strada della’analisi dei dati può significare mutare non poco il proprio orizzonte:

Source: NatureJobs “Spotlight in Bioinformatics”, 06 April 2016

Ma nella maggior parte dei casi il viaggio può essere inaspettatamente interessante. Infobiology è soltanto la stazione di partenza.